Amplificatore con EF86, ECC82 e EL34
Si tratta infatti del “recupero” con restauro, aggiornamenti e miglioramenti di una macchina progettata e realizzata da Feliciano Ferretti.
Adriano aveva trovato un annuncio su Marketplace di Facebook con la vendita di un amplificatore finale valvolare progettato e costruito appunto dal Ferretti. In realtà era un kit della rivista SUONO in condizioni non perfette e non conforme all’originale.
Racconta Adriano Cagnolati: “Si trattava di un vecchio apparecchio, praticamente un rudere tutto coperto di ruggine ed altre “sostanze”, che mi è stato venduto spacciandolo per un “Ferretti”. Tramite i soci del NuvistorClub mi sono informato, contattando anche Feliciano Ferretti che mi confermò trattarsi di un suo kit, molti anni prima proposto dalla rivista SUONO.”
Una volta aperto, purtroppo si è rivelato una delusione: di “Ferrettiano” c’erano solo le due schede a circuito stampato, mentre i trasformatori di uscita, che dovevano rappresentare il pezzo forte dell’operazione, erano (e sono tuttora) di origine ignota. Per di più con primario privo di prese intermedie per ultralineare e con una impedenza del primario di soli 4 kΩ, valore troppo basso per far rendere al meglio un push-pull di EL34. In aggiunta, i fori praticati nel telaio per la fuoriuscita delle valvole erano fuori centro rispetto alle posizioni dei relativi zoccoli sulle schede sottostanti.
Visto lo stato delle cose, il nostro Adriano ha optato per un restauro conservativo al minimo costo, recuperando il possibile: telaio e coperture dei trasformatori sono stati scrostati, puliti e riverniciati, mentre per i due circuiti stampati ha adottato i medesimi criteri già provati anni fa su un amplificatore analogo, criteri che all’epoca gli aveva suggerito il ben noto Walter Gentilucci.
Perciò dopo pulizia e riverniciatura, compresi i trasformatori, sono state sostituite le valvole non accoppiate opportunamente. In pratica rivalvolato, riviste le alimentazioni, ricappato.
Ad eccezione delle ECC82, acquistate nuove, le altre valvole sono quelle originali, che al provavalvole sono risultate ancora abbastanza efficienti. Le finali, benché disuguali, sono state accoppiate in base ai parametri rilevati più simili.
Rispetto al progetto originario, la EF86 di ingresso è stata configurata a triodo, la ECC83 sfasatrice “long tail” è stata sostituita con una ECC82 ed è stato modificato il punto di bias delle finali EL34, con sostituzione delle resistenze di catodo.
L’autore ha aggiunto un particolare tipo di pozzo di corrente a transistor di propria concezione per alimentare i catodi del “long tail”, e, per aumentare la stabilità, anche una rete di retroazione globale puramente resistiva (da uscita altoparlante al catodo della EL86).
Prima del “Recupero”, amplificatore finale oggetto di questo articolo, Adriano Cagnolati ne aveva già elaborati e costruiti altri simili, ma con qualche insoddisfazione per quanto riguarda i risultati delle reti di controreazione sui valvolari di questa categoria. Alcuni anni fa ha costruito una macchina simile equipaggiata con valvole EL34, un po’ più potente di questa (20-25W), ma voleva trovare qualche soluzione migliore per la controreazione.
Questo valvolare ha un push-pull di EL34 da 12,5 W per canale su 8 ohm con 1,5% di distorsione, sensibilità in ingresso 600 mV su 47 kΩ. Tubi impiegati: stadio preamplificatore con EF86 connessa a triodo, stadio drive con circuitazione “long tail” su ECC82, e quattro finali EL34 connesse a triodo in push-pull.
Utilizzando il programma di simulazione creato da Giuseppe Amato del NuvistorClub (scaricabile qui: https://www.vtadiy.com/loadline-calculators/power-stage-calculator/) Adriano Cagnolati ha ottimizzato per la minor distorsione i punti di lavoro della EF86 e della ECC82.
Nello stadio sfasatore “long tail” la resistenza che alimenta i catodi dei 2 tubi è un fattore critico: se di basso valore la simmetria tra le due uscite dello stadio peggiora, se di valore elevato genera una elevata caduta di tensione con possibile ridotto swing dei segnali alle uscite e conseguente insufficiente pilotaggio dei tubi finali. Pertanto Adriano ha pensato bene di sostituire tale resistenza sui catodi della ECC82 “long tail” con un pozzo di corrente costante il quale presenta ai catodi una resistenza dinamica elevata, intorno ai 150 Kohm, pur a fronte di una caduta di tensione di pochi Volt. Così ha ottenuto che le valvole pilota amplificassero il segnale con ampiezza maggiore ma con bassa distorsione e migliore simmetria.
Normalmente la rete di controreazione è costituita da una resistenza tra il trasformatore di uscita e l’ingresso dell’amplificatore, con un condensatore in parallelo alla resistenza per compensare le rotazioni di fase del trasformatore di uscita. Senza tale condensatore in parallelo prima o poi l’amplificatore può andare in autoscillazione, con conseguenze sgradevoli e a volte pericolose.
Con la tecnica della controreazione tra secondario e ingresso anche con condensatore in paralllelo si ottiene stabilità, ma a spese della banda passante.
Il vero esperimento di Adriano è stato quello di porre il condensatore tra ingresso e primario del trasformatore, anziché sul suo secondario. Ovviamente con valore opportunamente diverso e adatto alla più alta impedenza del primario. La controreazione capacitiva presa dall’anodo di una finale EL34, per creare un polo dominante certo e rendere così il circuito stabile nelle diverse condizioni di carico, anche con carico misto resistivo / capacitivo da 1 μF. Questa intelligente modifica congegnata da Adriano era già stata in passato adottata da pochissimi progettisti nella storia dell’amplificazione valvolare, ma il nostro audiocostruttore non ne aveva alcuna notizia al momento della costruzione.
Infine sono stati rivisti i percorsi di massa sia di segnale che delle alimentazioni, con separazione resistiva tra la massa dei circuiti ed il PE connesso al telaio, per evitare di provocare ronzii e disturbi a causa di ritorni di massa.
I condensatori di accoppiamento sul percorso del segnale sono rimasti gli originali WIMA MKT, il contenimento dei costi ha sconsigliato l’adozione di tipi più raffinati. Stessa considerazione per gli elettrolitici di filtro sulle alimentazioni, privi di condensatori non elettrolitici di bypass.
Alla fine del lavoro le principali caratteristiche del Recupero sono:
– potenza di uscita: 12,5 + 12,5 W su 8 ohm con distorsione 1,5% a 1 kHz, 16 + 16 W su 4 ohm;
– risposta in frequenza a 8 W su 8 ohm: – 1 dB da 12 Hz a 64 kHz, con un picco di 1,5 dB a circa 40 kHz;
– tensione in ingresso per la massima potenza: 600 mV su 47 kΩ;
– impedenza di uscita: inferiore a 1 ohm
– controreazione totale: circa 9,4 dB.
All’ascolto il “Recupero” si è dimostrato gradevole, mai stancante, con una scena musicale ben aperta e profonda, anche con diffusori relativamente ostici.
Queste qualità hanno fatto sì che l’amplificatore venisse premiato dalla giuria al Contest del 2024 organizzato dal NuvistorClub nell’annuale Raduno Audiocostruttori a San Vincenzo (Livorno).
Luciano Calvani