“ISO AIR”, MOLLE AD ARIA

La sospensione ad aria “ISO AIR” di Luca Ferretti

A partire dalla metà degli anni ‘90 del secolo scorso l’ing. Lorenzo Russo (scomparso nel 2023) progettò dei complessi sistemi di sospensione pneumatica per giradischi (e non solo), con l’intento di annullare vibrazioni e risonanze, ottenendo così una riproduzione dei vinili praticamente priva di disturbi esogeni.

Dopo il giradischi di riferimento “Eldorado”, Russo ha progettato un ben più performante sistema di sospensione antivibrazioni, basato sul sistema Moss: il giradischi “Rebel TJ”, con un basamento sostenuto da tre molle ad aria poste a pavimento e con il motore a sua volta isolato dal basamento da altre tre molle.

Ispirandosi alle realizzazioni dell’ing. Russo, Luca Ferretti ha sviluppato e costruito ISO AIR, un sistema di sospensioni ad aria con lo stesso obiettivo di isolare il più possibile la sorgente musicale dall’ambiente.

Vista di insieme del sistema “ISO AIR”

Il sistema consiste in tre molle ad aria indipendenti, con una frequenza di risonanza inferiore a 3 Hz, ognuna collegata ad un proprio serbatoio esterno. Il carico applicabile a ciascuna molla può variare dai 5 ai circa 15kg ed in questo modo il sistema può ospitare apparati (elettroniche, giradischi, diffusori, etc.) fino ad un peso totale di circa 50 kg. Quanto realizzato è stato pensato principalmente per i giradischi ma il beneficio dell’isolamento dai disturbi è garantito anche con elettroniche, specialmente a valvole, pre-phono e diffusori.

Particolari i materiali impiegati per la realizzazione di ISO AIR: l’involucro è stato realizzato in materiale plastico che, a differenza del metallo impiegato in un primo prototipo, si lascia alle spalle il problema delle risonanze sopra il KHz, anche se di bassissima intensità.

Ciascuna sospensione consiste in una membrana in elastomero spessa pochi decimi di millimetro, con la costante elastica del sistema data principalmente dal volume complessivo bombola/sospensione ed in minima parte dalla membrana: si potrebbero usare membrane più spesse, da 0,1 a 0,4 mm ma è preferibile l’utilizzo di spessori minori per limitare l’effetto “molla” dovuto alla deformazione della membrana stessa.

Un apparato al quale sono applicate le molle ad aria, per potersi definire isolato, deve poter “galleggiare” a frequenza subsonica e per fare ciò la membrana deve avere solo lo scopo di intrappolare il volume di aria dentro la molla, consentendo piccoli movimenti e di smorzare leggermente l’oscillazione che si avrebbe in un sistema senza dispersione di energia ideale. Il risultato è un sistema risuonante a bassa frequenza smorzato, con lo smorzamento generato dalle piccole deformazioni della membrana e dal passaggio dell’aria tra la bombola e la sospensione attraverso un piccolo tubo.

Il grado di libertà del sistema è quasi totalmente sull’asse verticale ma attraverso la membrana si riesce ad ottenere una limitata ma fondamentale libertà sui tre assi. Questo è un fatto importante perché le componenti vibrazionali sono teoricamente omnidirezionali ed un vincolo in qualsiasi direzione provocherebbe un certo accoppiamento meccanico, vanificando in parte il compito della sospensione stessa.

Le molle ISO AIR sono riempite con un volume di aria sufficiente per mantenere in equilibrio a bolla l’apparato posto sopra di esse: la messa a punto è relativamente semplice in quanto la pressione interna è inferiore a 0,5 bar. Per mettere in servizio il sistema, garantendo la planarità necessaria per, ad esempio, un giradischi, basta posizionare quest’ultimo sulle molle completamente sgonfie e regolare la bolla con i piedini di cui il giradischi è dotato: a questo punto si inizia a immettere aria nelle sospensioni con una piccola pompa manuale, una per volta, avendo cura di portare il disco centrale della molla al livello della flangia esterna. Fatta tale operazione avremo riportato i tre piedini allo stesso livello.

Le molle ad aria abbinate ad un giradischi, all’ascolto si sono rivelate particolarmente efficaci: da un confronto con e senza sospensioni, l’utilizzo di ISO AIR ha consentito una prestazione notevolmente più silenziosa e con una dinamica maggiore, permettendo ascolti ad alto volume anche in ambienti difficili e scarsamente trattati acusticamente. La scena audio resta ferma, stabile, senza incertezze o zone d’ombra, profonda, larga, pronta ad ospitare esplosioni dinamiche senza conseguenze, che senza una sospensione così raffinata di solito possono essere molto fastidiose: è possibile spingere il volume di ascolto anche a livelli che altrimenti provocherebbero effetti di rientro, risonanza e quindi distorsione.

Anche l’ascolto prolungato ad alto volume non è mai stancante, in quanto il suono degli strumenti e delle voci non perde coerenza, né subisce mascheramenti o riproduzioni confuse e poco intellegibili. In particolare, le voci, sia maschili che femminili, non subiscono più quell’ispessimento sgradevole che spesso si verifica ad alto volume, perdendo la piacevolezza eufonica dell’ascolto.

Nel corso degli ascolti effettuati durante l’ultima edizione 2024 di Audiocostruttori in quel di San Vincenzo, con impianti di composizione e caratteristiche di volta in volta variabili per le necessità dei test e delle prove, ho avuto modo di apprezzare gli effetti estremamente benefici di ISO AIR sulla riproduzione dei vinili: su tutti, gli ascolti di classica, jazz e voci femminili mi hanno veramente convinto sulla bontà di questo sistema. Ancora complimenti a Luca, sia per la progettazione che per l’eccellente realizzazione meccanica, degna dei migliori laboratori di precisione.

Luciano Calvani

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