AMPLIFICATORE FINALE A FET E MOSFET “DIOMEDE”

Questo progetto nasce da lontano, dall’amicizia tra Pierfrancesco Salutini e Piero Attuoni quando, da diplomati pochi anni prima in elettronica, negli anni ‘90 muovevano i primi passi nell’autocostruzione di apparati ad Alta Fedeltà, con preamplificatori e finali progettati e costruiti assieme. Dopo questa prima collaborazione segue una pausa di alcuni anni, dovuta principalmente agli impegni di lavoro e di famiglia ma, a partire dal 2011, il sodalizio elettronico Hi-Fi tra Pierfrancesco e Piero riparte alla grande, con progetti sempre più complessi ed ambiziosi: è in questa seconda decade degli anni 2000 che i nostri due audiocostruttori gettano le basi di quello che, di lì a qualche anno, diverrà l’amplificatore “Diomede”.

Utilizzando la nota applicazione di progettazione e simulazione LT Spice della Analog Device, iniziano a sviluppare un progetto di amplificatore finale: ingresso differenziale “long tail”, che agisce su un VAS anch’esso differenziale e quindi verso i transisor prepilota ed i MOSFET finali. Questa macchina, progenitrice del “Diomede”, viene battezzata “Excitatio”, che in latino significa “risveglio”, a rappresentare il frutto del lavoro del sodalizio elettronico tra Pierfrancesco e Piero, ripartito dopo la…. pausa di riflessione famigliare, durante la quale altre priorità concedevano molto poco tempo allo sviluppo di nuovi progetti.

Excitatio (a sinistra), Diomede (a destra)

Una volta realizzato, “Excitatio” vede un lungo percorso di affinamento a base di test d’ascolto, la maggior parte dei quali ospitati nella casa viareggina dell’amico ing. Riccardo Mozzi, che mette a disposizione dei due nostri audiocostruttori la sua esperienza ed i suoi impianti di Alta Fedeltà, permettendo un confronto soprattutto con le mitiche amplificazioni Spectral, utilizzate come riferimento.

“Excitatio” viene così sottoposto ad un lavoro di affinamento durato anni, al termine del quale possono essere finalmente gettate le basi per la nascita di “Diomede”: le innumerevoli modifiche e migliorie portano ad una configurazione talmente diversa dalle origini che un necessario punto fermo viene stabilito, quando Pierfrancesco e Piero si rendono conto che era diventato praticamente inutile introdurre altre modifiche nel tentativo di innalzare in maniera significativa la già altissima qualità raggiunta.

Questo accade nel 2015, dopo quattro anni di intenso lavoro di sviluppo, realizzato principalmente rubando ore al tempo libero ed al sonno: da “Excitatio” era nato “Diomede”, amplificatore finale interamente a FET e MOSFET verticali (per lo stadio di potenza), tutti componenti ad uso audio, non di derivazione switching e di non facile reperibilità (soprattutto quelli a canale P). Dalla base di partenza dell’architettura “Excitatio” si è passati dai venti FET e MOSFET iniziali ai trentacinque del “Diomede”, notevolmente più complesso ed evoluto.

Nel corso di questa avventura, ai due Pier si aggiunge Luca Ferretti, esperto progettista e realizzatore di meccaniche per macchine Hi-Fi: il bellissimo e robusto “vestito” di “Diomede” è infatti opera sua, dalla progettazione meccanica alla realizzazione pratica, rispondente all’esigenza di fornire un case di indiscutibile qualità per la parte elettronica del finale.

Nel 2023 ero a San Vincenzo (Livorno) per l’evento Audiocostruttori organizzato da NuvistorClub e lì conobbi i soci del club di cui da inizio 2024 faccio parte anch’io ed uno dei primi fu proprio Pierfrancesco Salutini. Stavo osservando meravigliato l’interno del “Diomede”, attraverso il coperchio trasparente montato sulla macchina proprio per mostrarla nella sua intimità, notando subito l’estremo ordine di montaggio e di cablaggio ed i componenti, tutti di qualità, marca e costo altissimi: Pierfrancesco mi passò di fianco e mi chiese, se non ricordo male, che cosa ne pensassi. “Bello, una meraviglia! Ma i componenti dove li hai comprati? Da Bulgari?”. Fu così che conobbi il Pier, così lo chiamo io e lui conobbe il mio modo romano di esprimere stupore per quello che stavo vedendo.

In effetti, avevo subito notato due aspetti: la costruzione perfetta, in ogni particolare e l’altissima qualità dei componenti usati. Schede dei circuiti stampati talmente ben progettate ed assemblate da far impallidire i migliori e più acclamati costruttori di Hi-End ed uso di componenti molto costosi e di marche indiscutibilmente eccellenti. Anche la parte relativa alle connessioni non è lasciata al caso: il finale dispone di ingressi sia bilanciati che non ed i connettori sono Furutech per gli RCA, Neutrik Gold per gli XLR ed ottimi Mundorf per i morsetti dei diffusori.

Il cablaggio interno è realizzato con cavi Neotech OCC, le resistenze sono a film metallico per uso militare Vishay (anche se in futuro è prevista una sperimentazione con le ottime Takman Rey) ed i circuiti stampati sono realizzati in Italia con fogli di vetronite Panasonic dallo spessore del rame di 90 micron.

Insomma, niente è stato lasciato al caso.

Lo stesso case, estremamente gradevole di aspetto, è stato fabbricato ad hoc con macchine utensili a controllo numerico, con elegantissime aperture di ventilazione a nido d’ape. Insomma, non si è badato a spese, il tutto in nome della più alta precisione possibile. Applausi!

Ma perché “Diomede”?

Il finale prende il nome dell’invincibile eroe greco dell’Iliade, che osò sfidare gli Dei dell’Olimpo, anche se Ares lo ammonì: “Tu, mortale, non tentare il confronto con gli Dei!”. Diomede non si intimorì e continuò a combattere contro chiunque gli si presentasse davanti, Dei compresi; allo stesso modo il nostro “Diomede” vuole sfidare gli “Dei” dell’Olimpo dell’Alta Fedeltà, senza alcun timore reverenziale e per fare ciò ha dalla sua tutte le caratteristiche necessarie per competere con qualsiasi finale di potenza di fama mondiale.

“Diomede” eroga circa 130W su 8 ohm, 240W su 4 ohm e 480W su 2 ohm: riesce a pilotare egregiamente diffusori come le Opera Gran Callas, dotate di efficienza di 89db ed impedenza media di 4 ohm.

La banda passante va da pochi hertz a 350Khz @ -3dB, 650Khz @ -5dB con 35° di rotazione di fase: fattore di smorzamento oltre 500, slew-rate di circa 200 V/uS, distorsione inferiore a 0,1% @1KHz alla potenza di 120W. È veloce, dinamico, risponde prontamente ai transienti ed ai passaggi improvvisi tra pianissimo e fortissimo, che riesce a riprodurre con grande naturalezza e fedeltà. La scena musicale è estesa e particolareggiata in ogni direzione, grazie alla sua ottima gamma medio-alta. I bassi sono potenti e veloci, sempre grazie alle ottime caratteristiche di erogazione.

L’ascolto è sempre piacevole anche con composizioni di impianto diverse e non sempre ben assortite. Come può accadere quando si sperimentano gli accoppiamenti con gli altri anelli della catena audio, oppure in occasione di eventi come Audiocotruttori (che si tiene ogni anno a San Vincenzo, a cura di Nuvistorclub), dove il nostro “Diomede” si è sempre ottimamente comportato con qualsiasi sorgente e diffusore ad esso collegato. Fin dalla nascita, infatti, questa bella macchina è stata il poderoso cavallo di battaglia degli eventi annuali organizzati da Nuvistorclub, come il suddetto Audiocostruttori di primavera o Degustazioni Musicali di gennaio.

Che dire? Complimenti ai progettisti e creatori di “Diomede”, per la bravura, la passione, la perseveranza ed i sacrifici fatti. Tutti ampiamente premiati da questo capolavoro di finale, che personalmente mi ha stupito moltissimo e indelebilmente.

Luciano Calvani

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